Da Motociclismo FuoriStrada di Dicembre/Gennaio, prova di Angelo Barbiero:
Husqvarna Fe 250:

Husqvarna Fe 250 Factory Oldrati:

La 250 di serie scompare di fianco a quella di Oldrati
La moto di serie, come dicevo nel testo, e' una di quelle adatte al nostro enduro. Nonostante questo, passare da questa a quella di Oldrati fa' impressione, tanto da farci ridimensionare il positivo giudizio verso una delle migliori quarto di litro: che va' sempre bene, ma appare piena di difetti se paragonata a quella di Thomas. E la cosa ci fa capire quanto margine di miglioramento abbiano le moto standard, anche le migliori.
La grossa differenza si avverte enormemente nel brutto veloce. Esempio pratico: sentiero di roccia in costa con qualche sasso smosso e una esse veloce. In questa situazione, per spingere con la moto originale, ci vuole una bella concentrazione e tanta energia. La stessa situazione affrontata con la moto di Thomas e' un altro film: hai la sensazione di avere un grande margine, di conseguenza guidi piu' rilassato, non dico con una mano sola, ma qualcosa del genere. Le mani comuneu rilassano la presa sul manubrio, le ugnhie rientrano dai guanti, le gambe rimangono elastiche (soprattutto le chiappe) e pensi: "Potrei andare anche piu' forte!". Andare forte nel brutto diventa un esercizio consapevole piu' che una roulette russa.
La primissima sensazione che si avverte nel salire su questa moto e' legata alla posizione di guida decisamente piu' comoda ed efficace: e' come passare da un 85 (moto di serie) ad un 450 (Oldrati). Prima di tutto la sella:quella di serie e' molto scavata e scivolosa, risultato: si finisce facilmente nel punto piu' basso (centrale-avanzato), Il poco grip costringe a lavorare di piu' con il corpo e il fatto che sia molto dura compromette feeling e comfort allo stresso modo. La sella "ufficiale" e', invece, rettilinea, comoda e offre un ottimo grip: la posizione di guida si distende molto( maggior luce dalle pedane e manubrio piu' alto) e viene tutto piu' naturale, ogni gesto ha un'efficacia maggiore. Allora perche' non mettere una sella cosi' anche sulla moto di serie? Perche' un amatore farebbe piu' fatica a toccare terra. La seconda sensazione, la piu' importanrte, la si percepisce quando, dopo pochi metri, si inizia a "smanettare". L'assetto: avantreno sostenuto, posteriore fermo e preciso. Sul tracciato di prova c'erano due discese bucate, con la moto di serie serviva un po' di precisione nell'affrontare le ultime buche prima dell'inserimento in curva per evitare le scalciate, mentre con quella di Thoma si poteva forzare il ritmo senza preoccuparsi di nulla fino al momento dell'inserimento.
La moto di serie e' tenera di sospensioni e patoisce le buche e le forti sollecitazioni, in piu' quando ci si siede si perde di efficacia nella guida, mentre l'altra ha un livello prestazionale decisamente superiore. Molte moto di serie sono tenere di sospensioni, alcune peccano di sensibilita' ed e' difficile trovare un compromesso ideale. MI e' capitato di salire sulle moto ufficiali e piu' di una volta mi sono reso conto che interpretano l'ideale, il giusto compromesso, il giusto assetto, . Parlando di enduro e' un fattore importante. Questa moto non e' dura di forcella e bassa di posteriore, e' precisa, trasmette grande sicurezza nella guida, e' "giusta".
I freni funzionano bene,soprattutto a livello di costanza di rendimento e di modulabilita' da caldi.
Il motore, invece, spinge ma non e' fuori dal comune. Spinge di piu' di quello di serie, e' piiu' rapido a salire di giri, piu' brillante e consistente, ma potrei paragonarlo al cross austriaco come forza. E' molto regolare e facile da usare pero' intuitivo e onnipresente, Ha un carattere piu' amichevole di un cross, soprattutto quando si parzializza o si cerca la trazione, in pratica non spaventa la potenza, ma la fruibilita', l'efficacia e la precisione di guida che permette.
In generale la moto ha tutto quel che serve al posto giusto, e' una vera enduro di razza ed e' un vero piacere guidarla.
Ok, la differenza la fa sempre e comunque il pilota - meno male - ma, in ogni caso, e al di la' del livello di chi ci sale, la differenza tra una moto di serie e una Factory c'e' ed e' sensibile per tutti: se non si traduce in secondi di vantaggio a fine gara, si traduce in sicurezza di guida e divertimento.


